Anguria Reggiana Igp

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Anguria Reggiana designates fruits of the botanical species Citrullus lanatus in their fresh state, is produced in the following types: round type, oval type, elongated

La Igp Anguria Reggiana designa frutti della specie botanica Citrullus lanatus allo stato fresco ed è prodotta nelle tipologie: Tondo, Ovale, Allungato.

Igp  anguria reggiana  It

«ANGURIA REGGIANA»

n. UE: IT-PGI-0005-01385 – 14.10.2015

DOP ( ) IGP ( X )

1.   Denominazione (denominazioni)

«Anguria Reggiana»

2.   Stato membro o paese terzo

Italia

3.   Descrizione del prodotto agricolo o alimentare

3.1.   Tipo di prodotto

Classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati

3.2.   Descrizione del prodotto a cui si applica la denominazione di cui al punto 1

L’Indicazione «Anguria Reggiana» designa frutti della specie botanica Citrullus lanatus allo stato fresco.

L’«Anguria Reggiana» è prodotta nelle seguenti tipologie:

—   Tipo Tondo avente le caratteristiche della tipologia Ashai Mijako: frutto tondo; buccia di color verde grigio e sovra striature di colore verde scuro; polpa croccante, soda e di colore rosso vivo a maturazione completa; peso variabile dai 5 kg ai 12 kg;

—   Tipo Ovale avente le caratteristiche della tipologia Crimson: frutto tondo ovale; buccia di colore verde medio brillante e sovra striature di color verde scuro; polpa croccante, soda e di colore rosso a maturazione completa; peso variabile dai 7 kg ai 16 kg;

—   Tipo Allungato avente le caratteristiche della tipologia Sentinel: frutto allungato; buccia di colore verde medio brillante e sovra striature di color verde scuro; polpa croccante, soda e di colore rosso vivo a maturazione completa; peso variabile dai 7 kg ai 20 kg;

La caratteristica che identifica l’«Anguria Reggiana» è il sapore, particolarmente dolce, della polpa, legato al tenore zuccherino maggiore di 11° Brix per la tipologia Ashai Mijako e 12° Brix per le tipologie Crimson e Sentinel.

Al momento dell’immissione al consumo i frutti devono possedere le seguenti caratteristiche:

interi (è consentita una piccola lesione della scorza dovuta all’eventuale misurazione automatica dell’indice rifrattometrico);

puliti (privi di sostanze estranee visibili);

sani ed esenti da parassiti;

privi di odori estranei al frutto;

ben formati in relazione alle caratteristiche della varietà;

privi di fessurazioni esterne e ammaccature;

il peduncolo deve avere una lunghezza da 2 a 5 cm;

lo sviluppo e lo stato devono essere tali da consentirne il trasporto e le operazioni connesse;

sulla buccia può essere presente una zona di colore più chiaro nella parte che è rimasta a contatto con il suolo durante la crescita….

3.3.   Mangimi (solo per i prodotti di origine animale) e materie prime (solo per i prodotti trasformati)

3.4.   Fasi specifiche della produzione che devono aver luogo nella zona geografica delimitata

Tutte le fasi della produzione (semina, coltivazione, raccolta o «stacco») devono avere luogo nella zona delimitata.

3.5.   Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento ecc. del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata

I frutti devono essere posti ordinatamente in appositi contenitori oppure bins e mini bins di materiale atto allo stoccaggio.

3.6.   Norme specifiche in materia di etichettatura del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata

Su ogni anguria deve essere obbligatoriamente apposto il logo identificativo dell’IGP Anguria Reggiana e il simbolo IGP dell’Unione.

Il Logo dell’«Anguria Reggiana I.G.P.» è il seguente:

anguria reggiana

L’etichetta da porre su ogni anguria è di forma ovale e deve includere il nome dell’azienda produttrice.

4.   Delimitazione concisa della zona geografica

La zona di produzione comprende l’intera superficie dei Comuni di Bagnolo in Piano, Cadelbosco di Sopra, Campagnola, Castelnovo Sotto, Correggio, Fabbrico, Novellara, Poviglio, Rio Saliceto, S. Martino in Rio e parte della superficie dei Comuni di Boretto, Brescello, Campegine, Gattatico, Gualtieri, Guastalla, Reggio Emilia, Reggiolo, Rolo, Rubiera.

5.   Legame con la zona geografica

Il legame causale tra l’«Anguria Reggiana» con la zona di produzione, che determina la qualità specifica, è fondato sulle caratteristiche della zona geografica delimitata e le competenze dei produttori locali.

La zona delimitata è caratterizzata da aree bonificate nei secoli, con terreni tendenzialmente argillosi, difficili nelle lavorazioni ma feraci e ricchi d’elementi naturali quali il potassio. Le condizioni del suolo, omogenee in tutta l’area, contribuiscono in modo determinante a definire l’accrescimento, la conformazione, nonché le caratteristiche chimiche ed organolettiche dei frutti.

La caratteristica che identifica l’«Anguria Reggiana» è il sapore, particolarmente dolce della polpa, legato al tenore zuccherino.

Questa caratteristica è legata all’abilità dei produttori e alla raffinata tecnica colturale adottata, che si manifesta in particolare al momento della raccolta, o «stacco». Essa avviene in almeno 3 passaggi per ogni pianta, tali da far sì che al consumo ogni «Anguria Reggiana» risulti a maturazione completa e con il massimo grado zuccherino prima della sovramaturazione, con pasta croccante e soda. Il grado di maturazione è indicato dalle caratteristiche visibili della buccia, del picciolo e del cirro, e soprattutto dal caratteristico suono emesso quando l’anguria viene percossa con la mano, tutti aspetti esterni valutabili direttamente in campo dall’operatore esperto.

Ogni anguria viene quindi valutata singolarmente, battuta e selezionata prima della raccolta e viene staccata solo se dall’analisi visiva e uditiva l’operatore ritiene che abbia raggiunto le caratteristiche di maturazione, affidabilità e conservabilità desiderate. Il prelievo dall’appezzamento viene effettuato generalmente al mattino presto, quando le angurie hanno beneficiato del fresco notturno e hanno una temperatura adatta alla conservazione.

Lo stacco avviene per mezzo della «roncola», singolare attrezzo da taglio dalla lama parzialmente ricurva. Questo particolare attrezzo nel corso degli anni è stato perfezionato nella forma per impedire di recidere la ramificazione della pianta che deve rimanere nelle condizioni fisiologiche ottimali sino allo stacco di tutti i frutti. Queste operazioni presuppongono un antico e consolidato sapere, tramandato da generazione in generazione, degli «spiccatori» reggiani capaci di selezionare il frutto maturo e di raccoglierlo preservando la produzione successiva.

Le abilità e il sapere dei produttori locali provengono da una tradizione storica che notoriamente lega il prodotto al territorio.

Riferimenti storici e culturali

Le testimonianze storiche sono ricche di elementi della coltura dell’anguria nel reggiano come di una tradizione consolidata e tramandata stabilmente.

I primi riferimenti della sua elevata qualità si rifanno al XVI secolo: corrispondenze fra le antiche corti del Rinascimento padano decantano la bontà del prodotto coltivato in queste terre. Il frutto è rimasto a lungo un prodotto d’elite fino al XVIII secolo, quando il Risorgimento aprì le frontiere fra gli antichi e piccoli stati della Nazione e consentì anche un allargamento dei confini di commercializzazione. Nel tempo, l’elevata qualità della produzione locale ha fatto conoscere il prodotto sui mercati di Milano, Genova e delle regioni limitrofe fino a farsi riconoscere nello scorso secolo oltre le Alpi.

L’«Anguria Reggiana» è associata alla zona di pianura in provincia di Reggio Emilia anche nelle guide storiche gastronomiche; la zona è richiamata nella Guida Gastronomica del Touring Club Italiano, datata 1931, per «angurie (cocomeri) e meloni zuccherini». Il territorio designato include i centri di maggiore riconoscibilità storica in cui veniva coltivata tradizionalmente l’anguria, quali ad esempio Gualtieri, Novellara, Santa Vittoria, Poviglio e Cadelbosco di Sopra, Rio Saliceto e Cà de’ Frati. La popolarità della coltivazione e del consumo dell’anguria nel territorio è comprovata anche dalla presenza di capanni dell’inizio del XX secolo costruiti in materiali naturali, quali legno e frasche, dove si consumava e si vendeva l’anguria a fette.

Più recentemente anche l’abilità dei produttori della zona si è sempre più indirizzata alla specializzazione nella coltivazione dell’anguria, coinvolgendo popolazione e produttori, che si sono associati con lo scopo di promuovere, difendere, valorizzare e tutelare la produzione e la commercializzazione dell’«Anguria Reggiana».

A partire dal 1975, sono state istituite, feste, sagre, eventi e competizioni locali per promuovere il prodotto, premiare l’anguria più grande e quella con il tenore zuccherino più elevato.

Riferimento alla pubblicazione del disciplinare

(articolo 6, paragrafo 1, secondo comma, del presente regolamento)

Il testo consolidato del disciplinare di produzione è consultabile sul sito Internet: http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3335

Oppure

accedendo direttamente all’home page del sito del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (www.politicheagricole.it), cliccando su «Prodotti DOP e IGP» (in alto a destra dello schermo), poi su Prodotti DOP, IGP e STG (di lato, sulla sinistra dello schermo) ed infine su «Disciplinari di Produzione all’esame dell’UE».

 

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